7-8 Settembre 2024
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Triathlon Olimpico Internazionale di Bardolino |
Il Triathlon Internazionale di Bardolino è per un praticante italiano la gara nella quale almeno una volta la sua scarpa da runner deve oltrepassare l’affollatissima Finish Line del lungolago! L’edizione del 2016 (la 33^) passerà senz’altro alla storia: la prima con 2000 iscritti e quasi 1750 giunti al traguardo…numeri degni del circuito Iron Man più che di una gara su distanza olimpica e, per l’occasione, la zona cambio è stata allestita con una sezione sopraelevata aggiuntiva a quella tradizionale con un impatto visivo veramente impressionante e una funzionalità assai efficace. “Rio de Bardolinho”..il carnevale del triathlon è qui, nel capoluogo della movida benacense sponda veronese: un’esplosione di colori, suoni, odori…non c’è un attimo di tregua sia per gli atleti che per gli spettatori, sollecitati da un continuo moto di situazioni ed immagini diverse che coinvolgono ed entusiasmano! Nonostante tutto questo straordinario contesto, la gara è tutt’altro che una “carnevalata” e, prima di assaporare il “Nirvana” della Finish Line, braccia e gambe vengono sollecitati a dovere in tutti e tre i percorsi in un vero e proprio “caseificio” di acido lattico che mette sempre a dura prova anche gli atleti più dotati e resistenti. E’in particolare la frazione ciclistica a richiedere il maggior impegno in un percorso unico da quaranta km nell’entroterra gardesano: ci vogliono gambe reattive, padronanza del mezzo e (per chi ci riesce) capacità di stare “in gruppo”: il tracciato è assai irregolare in un continuo mangia e bevi e cambi di direzione con “la ciliegina” di un passaggio veramente azzardato in un tratto di pista ciclabile stretto come un calle veneziano e pieno di curve come una milf di categoria! L’organizzazione dovrebbe senz’altro rivedere un po’ il percorso bike anche per quanto concerne il passaggio iniziale (e poi finale) in una parte del paese, angusta e dal fondo infido: è qui che ne ha fatto le spese Alberto Saccardi, il mitico Skiaccia e capitano indiscusso della formazione aranciobianconera, costretto suo malgrado al ritiro all’esordio in quel di Bardolino per la conseguente rottura del mezzo. Lui se l’è cavata con qualche escoriazione ma quello che senz’altro gli farà più male è il non aver potuto terminare la gara: il conto è aperto, il tempo è galantuomo e il saldo arriverà anche per te Alberto…coraggio e maimolar! Oltre al nostro sfortunato Alberto, altri quindici traguardini si sono cimentati nella kermesse bardoliniana e…udite, udite…finalmente una traguardina, Ilaria Pradella, al suo esordio assoluto su distanza olimpica. Brava Ilaria: le donne nella frazione ciclistica fanno quasi tutte una gara no draft e su un percorso così ostico ti sei fisicamente e mentalmente predisposta trovando le energie per poi affrontare i 10 km di corsa senza mollare un metro! Goditi il prestigioso “scalpo” di Bardolino Ilaria…te lo sei meritato! Tra i maschietti si conferma campione di giornata, con l’ennesima grande prestazione, Christian Gasparini, ormai una costante nel far registrare crono e piazzamenti (156° assoluto!!!) monstre. Nell’occasione sono senz’altro da citare i suoi oltre 37 all’ora di media sui pedali e, con età, fisico e grande mentalità, probabili e notevoli margini di miglioramento sono senz’altro alla sua portata. Da oggi, Christian, sarai epitetato come….”Gasparinenko”…in onore del plurivincitore assoluto (Polikarpenko) del Triathlon di Bardolino! Non certo di minor valore la prova di Luca Foggini, triathleta di razza e specialista affermato di distanze ben più lunghe: fortissimo (quasi alla pari di Gasparinenko) in bicicletta (l’ho visto personalmente “menare come un fabbro medievale” in testa ad un gruppone in un tratto di falsopiano in salita) e altrettanto prestazionale a piedi, chiude con un ottimo tempo in linea con il suo status di autentico cagnaccio della triplice! Appena staccato, ad una manciata di secondi, si classifica Valentino Avi: il giorno che inizierà a correre a piedi sui livelli del papà ne vedremo delle belle…di sicuro il tempo non gli manca di certo e…buon sangue non mente! E, tanto per non farsi mancare nulla, si porta a casa un prestigioso terzo posto di categoria! A seguire il giovanissimo cavallo di razza traguardino, un Paolo “Boa” Oliboni, alla sua terza partecipazione ad una gara di triathlon, sempre più consapevole dei suoi straordinari mezzi fisici che lo trascineranno sicuramente a piazzamenti più ambiziosi! Intanto, zitto zitto e quatto quatto, si permette il lusso di precedere “Monsieur Le Triathlete” Paolo Avi e un altro ultraquarantenne d’assalto come Paolo Sembenini due tipi sportivamente “poco raccomandabili” che, nella peggiore delle ipotesi,…vanno forte! Senza sussulti (neppure in acqua) la prova del Flaco Veloz Matteo Zonzini che puntava dichiaratamente ad un crono migliore peraltro sufficiente a migliorare, seppur di poco, il proprio personal best a Bardolino. Le malelingue sostengono che nell’occasione si sia presentato…”Poco Flaco” e..conseguentemente…”Poco Veloz” e che organizzi sontuosi aperitivi durante le transizioni vista la sua ormai proverbiale lentezza in T1 e T2! Altri tre esordienti di Bardolino, Manuel Farina, Matteo Avesani e Giovanni Zanocco, (questi ultimi due, credo, alla loro prima gara assoluta di triathlon) si rendono tutti protagonisti di un’assai incoraggiante prova: completo e regolare Manuel in tutte e tre le frazioni e particolarmente incisivo Matteo nel tracciato di corsa laddove è fondamentale avere passo ed energie! Convincente Giovanni in acqua e, in particolare, sui pedali, per poi pagare però dazio nella corsa…sicuramente migliorabile. Occhio a questo trio e ad Alessio Quarta di cui si tratterà alla fine del presente resoconto! Le medesime considerazioni fatte per Giovanni Zanocco si potrebbero ricondurre a Fabio Ventura (alla prima triathletica anche lui)…un po’ staccato dal sopracitato quartetto proprio per una frazione run un po’ in sofferenza: non ti preoccupare Fabio…magari non lo hai notato più di tanto ma le facce sofferenti sul lungolago erano centinaia e centinaia e comunque anche per te come per gli altri “Buonissima la prima!”…sei finisher di Bardolino mica un arbitro del torneo di bocce del “Bagno Mario”! Non è semplice affrontare la prova in bicicletta (nel caso in essere, già ampiamente descritta nelle sue difficoltà) dopo essere usciti dall’acqua con un crono da rivedere un pochino: se si è poi partiti dalle ultime batterie si rimane spesso soli e i pochi treni rimasti sono più dei “locali” che dei Frecciarossa: è in questa poco invidiabile situazione che si sono ritrovati Ciro Erbisti e Paolo Terenziani e ciononostante essi hanno stampato entrambi ottimi riscontri cronometrici sui pedali sparando poi le probabili esigue energie rimaste sul percorso run arrivando al traguardo senza comunque mollare un centimetro! Bravi e cattivi! L’ennesima new entry assoluta di giornata del team Traguardo Volante Triathlon, Carlo De Vecchi, chiude l’elenco degli indomiti atleti arancio bianconeri: senza fretta e senza paura il nostro Carlo arriva in finish line con il comunque considerevole “bottino” di poco meno di centocinquanta triathleti dietro le proprie spalle! Riporto infine qui di seguito le impressioni entusiastiche (il triathlon è positività allo stato puro) della gara trascritte di proprio pugno da Alessio Quarta che si propone come autentico “divoratore stagionale di olimpici” e che sottolinea, in uno sport tanto individuale, anche l’aspetto di “Squadra” assai sentito ed importante nel contesto di Traguardo Volante: “Finalmente Bardolino è arrivata e passata! Gara meravigliosa…organizzazione incredibile in una cornice ambientale mozzafiato. Questo giro ho chiuso sotto le 2h e 40’ migliorando il mio personale ma…mi vorrei soffermare sulla squadra. Quando, all’inizio dell’anno, ho deciso di tesserarmi ho cercato su internet e sono passato per qualche negozio. Dopo essere entrato da Traguardo Volante non ho avuto più dubbi. La conferma a Bardolino è arrivata già alla partenza dove il nostro capitano invocava le divinità del lago affinchè ci fossero propizie…troppo altruismo visto che poi l’asfalto ha preteso il “suo” sacrificio…per gli altri, dopo la tonnara ed il rush in bici, è arrivato il circuito di corsa. Purtroppo per me il triathlon prevede anche la corsa: mentre mi trascinavo tra il mal di fegato e alla milza, ad ogni incrocio con compagni/e di squadra non è mai mancato un incitamento, un thumb up o un bel cinque! Il miglior booster per mettere un piede davanti all’altro! Questa squadra mi piace davvero tanto pur non conoscendo tutti e non avendo quasi mai modo di partecipare agli allenamenti ci ritrovo i valori e lo spirito che cercavo! Grande Traguardo Volante! E come si dice dove lavoro:“MAI STRAK!” FLACO VELOZ |